Welfare pubblico regionale

Servizi regionali per la persona e la famiglia in provincia di Palermo

Di seguito sono elencati i principali servizi e contributi attivi erogati direttamente dalla Regione Siciliana, operanti nel territorio provinciale di Palermo e rivolti alla persona e alla famiglia. (Sono esclusi i servizi gestiti dai Comuni.) Ciascuna scheda include una descrizione, i destinatari, le attività offerte, l’ente gestore, i contatti e il link al sito ufficiale di riferimento.

Servizi alla Famiglia

Bonus Bebè (Bonus Figlio regionale)

Descrizione: Contributo economico una tantum di 1.000 € per ogni nascita o adozione, previsto dalla Regione Siciliana per sostenere le famiglie. L’assessorato regionale della Famiglia ha pubblicato l’avviso 2024/2025 estendendo la platea dei beneficiari, innalzando la soglia ISEE ammissibile per consentire a un numero maggiore di famiglie di accedere a quello che comunemente viene chiamato “bonus bebè”. Si tratta di un aiuto immediato alle famiglie in uno dei momenti più delicati, contribuendo alle spese legate alla nascita di un figlio. 

Destinatari: Neo-genitori residenti in Sicilia al momento della nascita o adozione (o chi esercita la potestà genitoriale), con un indicatore ISEE fino a 10.140€. Non ci sono restrizioni sul numero di figli: ogni bambino nato/adottato nel periodo previsto dall’avviso può beneficiare del bonus, se la famiglia rientra nei requisiti economici.

Attività offerte: Erogazione una tantum di 1.000 € per ogni figlio nuovo nato o adottato nell’anno di riferimento. Il contributo non concorre al reddito ai fini fiscali ed è cumulabile con altre misure analoghe previste a livello nazionale o locale.

Ente gestore: Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro (Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali). Il finanziamento è regionale (L.R. 10/2003, art.6 comma 5) e la Regione redige le graduatorie e ripartisce i fondi ai Comuni. La materiale erogazione ai beneficiari avviene tramite i Comuni, su fondi assegnati dalla Regione.

Contatti: Le domande vanno presentate al Comune di residenza entro le scadenze semestrali stabilite (di norma 30 giugno e 31 dicembre). Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali del proprio Comune (che gestisce l’istruttoria e invia le richieste alla Regione) o contattare il Dipartimento Famiglia regionale (tel. 091-7074368/4448, email: [email protected]).

Sito web ufficiale: Regione Siciliana – Avviso Bonus Figlio (vedi sezione “La Regione Informa” – Bonus bebè) Link: regione.sicilia.it.

Consultori Familiari (Servizi socio-sanitari per la famiglia)

Descrizione: I Consultori Familiari sono presidi pubblici di carattere sanitario e psicosociale dedicati alla tutela della famiglia, della maternità, dell’infanzia e dell’adolescenza. Costituiscono una rete capillare di servizi territoriali, facilmente accessibili dai cittadini, in cui si promuovono la prevenzione, l’educazione alla salute e il supporto alle persone e ai nuclei familiari. Il loro scopo è garantire il benessere psicofisico delle donne, dei bambini e delle famiglie, accompagnando le varie fasi della vita (dalla gravidanza, alla nascita, alla crescita dei figli, alla vita di coppia) e offrendo consulenza e assistenza qualificata a carattere gratuito.

Destinatari: Cittadini e nuclei familiari con particolare attenzione a donne, coppie, genitori, bambini e adolescenti. In particolare: donne in gravidanza e neo-mamme, bambini da 0 a 3 anni (per follow-up pediatrico in collaborazione col pediatra di base), adolescenti e giovani con quesiti sulla salute affettiva e sessuale, coppie con problemi di fertilità o difficoltà relazionali, famiglie in crisi, donne vittime di violenza o abuso, ecc. L’accesso è libero e gratuito per tutti i residenti (e anche per cittadini temporaneamente domiciliati), preferibilmente su appuntamento. Non sono richieste impegnative mediche per usufruire dei servizi consultoriali.

Attività offerte: Presso i consultori opera un'equipe multidisciplinare (ginecologi, ostetriche, psicologi, assistenti sociali, pedagogisti, ecc.) che eroga una vasta gamma di prestazioni:

Assistenza ostetrico-ginecologica di base: controlli in gravidanza fisiologica, corsi di accompagnamento alla nascita, consulenza su allattamento al seno, visite ginecologiche periodiche, pap-test e screening del collo dell’utero, consulenza sulla menopausa.

Contraccezione e salute sessuale: consulenze pre-concezionali per una genitorialità consapevole, prescrizione di contraccettivi ormonali, applicazione di dispositivi intrauterini (IUD), distribuzione gratuita di contraccettivi (anche d’emergenza) per fasce a rischio (giovani, persone socialmente fragili).

Supporto psicologico e sociale: colloqui di sostegno per problemi materno-infantili, di coppia o familiari, consulenze per genitori in difficoltà educative, interventi di mediazione familiare nei casi di conflitto di coppia, percorsi di sostegno alla genitorialità (es. gestione neonati, counselling alle neo-mamme).

Tutela dei minori e prevenzione abuso: interventi di segnalazione e supporto in casi di maltrattamento o abuso su donne e minori; presenza di spazi neutri per incontri protetti genitore-figlio su disposizione del Tribunale; collaborazione con servizi sociali e Autorità giudiziaria minorile.

Educazione sanitaria e prevenzione: incontri nelle scuole su affettività e salute sessuale, campagne informative su vaccinazioni HPV, prevenzione oncologica (i consultori partecipano alla distribuzione dei kit per screening colon-rettale e promuovono l’adesione allo screening mammografico).

Altri servizi: consulenza e certificazioni per interruzione volontaria di gravidanza (colloqui pre-IVG, certificato per l’IVG entro 90 giorni, sostegno psicologico); sostegno alle coppie con problemi di fertilità (indirizzo verso procreazione assistita di I livello sul territorio); assistenza sociale per pratiche di adozione nazionale/internazionale e affido familiare (valutazioni psicologiche e sociali per Tribunale dei Minori); consulenza in sessuologia e terapia di coppia; psicoterapia breve individuale o familiare in sede.

Ente gestore: Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo – Dipartimento Materno-Infantile e Consultoriale. I consultori sono strutture del Servizio Sanitario Regionale, istituite per legge nazionale n.405/1975 (e L.R. 22/1978 in Sicilia) e afferenti all’ASP territoriale. In provincia di Palermo sono presenti 41 Consultori Familiari distribuiti tra la città e i comuni della provincia (secondo i distretti sanitari ASP). L’ASP di Palermo ne cura l’organizzazione e il funzionamento tramite l’U.O.C. “Organizzazione Sanitaria dei Servizi alla Famiglia”. Le attività sono coordinate a livello regionale dall’Assessorato alla Salute (Servizio di Medicina di Base e Materno-Infantile).

Contatti: L’accesso al consultorio avviene preferibilmente su appuntamento (ma in caso di necessità ci si può presentare direttamente). Per individuare il consultorio competente: consultare l’Elenco dei Consultori Familiari sul sito ASP o chiedere al proprio medico di famiglia.

ASP Palermo – U.O.C. Servizi alla Famiglia: Via Pindemonte 88, Pad.20, Palermo. 

Tel. 091-7033788 / 091-7033671

E-mail: [email protected] (Questa è la struttura di coordinamento; per appuntamenti nei singoli consultori occorre contattare la sede specifica).

Numero di centralino ASP Palermo: 091-7031111 (chiedere del consultorio familiare di zona).

Inoltre è attivo il Numero Verde regionale per informazioni sanitarie 800-894318.

Sito web ufficiale: ASP Palermo – Consultorio per il Singolo, la Coppia, la Famiglia

Link: asppalermo.org (sezione dedicata ai Consultori con elenco sedi, orari e servizi disponibili).

Donne (Pari Opportunità e Centri antiviolenza)

Centro Antiviolenza (CAV) per donne vittime di violenza

Descrizione: I Centri Antiviolenza sono servizi specializzati, a gestione professionale, rivolti a donne vittime di violenza di genere (fisica, psicologica, sessuale, economica) e ai loro figli minorenni. Forniscono ascolto, protezione e supporto in un ambiente riservato e accogliente, con personale formato sulle dinamiche della violenza. Presso i CAV le donne trovano operatrici specializzate pronte ad accogliere le richieste di aiuto garantendo la massima riservatezza. Vengono offerte consulenze psicologiche e legali, orientamento ai servizi socio-sanitari, accompagnamento nel percorso di uscita dalla violenza ed empowerment per il recupero dell’autonomia personale. Questi centri operano in rete con associazioni specializzate, servizi sociali, forze dell’ordine e autorità giudiziaria, per assicurare una presa in carico integrata e un’efficace tutela delle vittime.

Destinatari: Donne (maggiorenni) che hanno subito violenza domestica o di genere, in qualsiasi forma (maltrattamenti fisici o psicologici, violenza sessuale, stalking, violenza economica, minacce, ecc.), anche accompagnate da figli minori vittime di violenza assistita. Possono rivolgersi al centro sia donne in situazione di emergenza per episodi acuti di violenza, sia donne che vivono situazioni di abuso prolungato. L’accesso è libero e gratuito, indipendentemente dall’età, dalla nazionalità o dallo status socio-economico della donna. Sono accolte anche donne che non hanno ancora sporto denuncia. Attività offerte:

Prima accoglienza e ascolto: tramite colloqui in sede o telefonici, in cui la donna può raccontare la propria esperienza in un contesto non giudicante e trovare supporto emotivo immediato.

Consulenza psicologica: percorsi di sostegno psicologico individuale per elaborare il trauma, recuperare autostima e rafforzare la capacità di prendere decisioni autonome.

Consulenza legale: informazioni sui diritti della vittima, sulle procedure per sporgere denuncia/querele, ottenere ordini di protezione, avviare separazioni, e assistenza legale (anche attraverso collegamento con avvocate esperte in diritto di famiglia e penale).

Piani personalizzati di protezione: valutazione del rischio caso per caso e definizione di un percorso di messa in sicurezza, che può includere l’inserimento in una Casa Rifugio segreta (in caso di pericolo grave), l’accompagnamento ai servizi sanitari (pronto soccorso) o sociali, il collegamento con le forze dell’ordine per la tutela.

Orientamento al lavoro e all’autonomia: i CAV spesso attivano iniziative di empowerment economico (in collaborazione con enti formativi o datori di lavoro) per favorire l’inserimento lavorativo o il sostegno economico temporaneo (es. accesso al reddito di libertà regionale) delle donne che escono da situazioni di violenza.

Attività di rete e advocacy: sensibilizzazione sul territorio, formazione nelle scuole sulla violenza di genere, coordinamento con altre istituzioni per migliorare la risposta ai casi di violenza.

Ente gestore: I Centri Antiviolenza sono gestiti da enti del Terzo Settore specializzati (associazioni, cooperative sociali) che operano sulla base di precisi requisiti e sono accreditati/iscritti all’Albo regionale previsto dalla L.R. 3/2012. La Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia e Politiche Sociali sostiene finanziariamente la rete dei CAV tramite bandi e contributi dedicati (fondi regionali pari opportunità e fondi statali del “Fondo contro la violenza di genere”). Attualmente in Sicilia sono operativi circa 30 Centri Antiviolenza riconosciuti a livello regionale, di cui diversi nella provincia di Palermo (ad es. Centro Le Onde Onlus a Palermo, Centro AntiViolenza di Carini, ecc.). L’Assessorato regionale effettua periodici avvisi pubblici per finanziare progetti dei CAV volti all’assistenza delle donne vittime e alle campagne informative (es. Avviso Multi-intervento D.D.G. 2548/2024). Inoltre, la Regione coordina il Forum permanente contro la violenza sulle donne che monitora il funzionamento di questi servizi.

Contatti: Per accedere al servizio è possibile contattare direttamente un Centro Antiviolenza del proprio territorio (i recapiti dei CAV riconosciuti sono reperibili tramite i siti istituzionali regionali o chiamando il numero nazionale 1522). In alternativa, chiamare il Numero Nazionale Antiviolenza 1522, attivo 24/7 e multilingue: le operatrici 1522 forniranno immediata assistenza telefonica e indirizzeranno la chiamante al centro antiviolenza locale più vicino. A Palermo città è attivo un servizio di reperibilità h24 attraverso il centro antiviolenza comunale, anch’esso accessibile via 1522. In caso di emergenza grave, chiamare il 112/113 per l’intervento delle forze dell’ordine. Tutti i servizi dei CAV sono gratuiti.

Sito web ufficiale: Regione Siciliana – Contributi ai Centri antiviolenza. Link: regione.sicilia.it (Avviso pubblico regionale multi-intervento 2024 – progetti CAV). Per informazioni generali: pagina Pari Opportunità sul sito del Dipartimento Famiglia Regione Siciliana oppure il sito del numero antiviolenza 1522.

Case di Accoglienza ad indirizzo segreto (Case Rifugio)

Descrizione: Le Case di Accoglienza ad indirizzo segreto (dette anche Case Rifugio) sono strutture protette, ad indirizzo riservato, destinate ad ospitare temporaneamente le donne vittime di violenza domestica – insieme ai loro figli minorenni – quando si trovino in pericolo e debbano allontanarsi urgentemente da casa per garantire la propria incolumità. Si distinguono in strutture di primo livello, per l’emergenza immediata subito dopo l’allontanamento (accoglienza h24 in luogo segreto per i casi ad alto rischio), e strutture di secondo livello, dove la donna può trascorrere un periodo più prolungato in sicurezza, intraprendendo un percorso di recupero dell’autonomia in un ambiente protetto. Le case rifugio offrono vitto e alloggio in luogo sicuro, assistenza socio-psicologica, consulenza legale e supporto nell’orientamento al lavoro, aiutando la donna a riorganizzare la propria vita lontano dalla violenza.

Destinatari: Donne maggiorenni vittime di violenza grave e maltrattamenti (spesso con i loro figli minori) che si trovino in una situazione di pericolo attuale e concreto per la propria vita o sicurezza, tale da richiedere l'allontanamento immediato dalla propria abitazione. L’ospitalità è estesa anche ai figli (bambini o adolescenti) della donna vittima, se anch’essi esposti a violenza domestica o a rischio. La permanenza nelle strutture è temporanea (la durata varia in base alla situazione, da poche settimane fino a diversi mesi), ed è legata a un progetto individualizzato di fuoriuscita dalla violenza. L’accesso avviene su invio/segnalazione dei Centri Antiviolenza o dei servizi sociali e forze dell’ordine, a tutela della segretezza.

Attività offerte: Le Case Rifugio garantiscono innanzitutto un luogo sicuro dove la donna (e gli eventuali figli) possa vivere protetta dalle minacce esterne. Tra i servizi forniti:

Alloggio protetto in una località segreta, con camera privata o condivisa e spazi comuni, assicurando i bisogni primari (vitto, effetti personali essenziali, ecc.).

Supporto socio-educativo e psicologico: presenza quotidiana di operatrici per il sostegno pratico ed emotivo; colloqui psicologici per l’elaborazione del trauma; attività educative e ludiche per i bambini ospiti.

Assistenza legale e orientamento ai diritti: aiuto nella gestione delle vicende giudiziarie (denunce, procedimenti penali contro l’aggressore, affido dei figli, ecc.) tramite avvocati collegati.

Percorso di autonomia: nelle strutture di secondo livello, alle ospiti vengono offerte opportunità formative o di inserimento lavorativo, ricerca di una soluzione abitativa stabile, sostegno per il reinserimento sociale.

Segretariato sociale: collegamento con i servizi del territorio (es. centri per l’impiego, servizi sanitari per eventuali cure, scuole per i minori), accompagnamento nelle pratiche burocratiche.

Durante tutto il periodo, la posizione della casa rimane riservata e l’accesso dall’esterno è strettamente controllato. Le operatrici collaborano con il Centro Antiviolenza che ha in carico la donna, per monitorare i progressi e preparare l’uscita in sicurezza dalla struttura.

Ente gestore: Anche le Case Rifugio, così come i CAV, sono gestite da organizzazioni specializzate no-profit accreditate. La L.R. 3/2012 e s.m.i. prevede l’istituzione di un Albo regionale sia per i Centri antiviolenza che per le Case di accoglienza a indirizzo segreto. La Regione Siciliana, tramite il Dipartimento Famiglia, finanzia il funzionamento di tali case attraverso bandi dedicati (Fondo nazionale pari opportunità e risorse regionali). Attualmente in Sicilia operano 56 strutture di accoglienza a indirizzo segreto convenzionate, di cui varie in provincia di Palermo (gestite da enti come cooperative sociali e associazioni femminili). La presa in carico nelle case avviene di concerto con i CAV: la Regione co-finanzia piani personalizzati per ciascuna donna ospitata, allo scopo di garantirle non solo un rifugio ma anche un progetto di recupero dell’autonomia. Il monitoraggio è effettuato dall’Assessorato regionale, che richiede reportistica sui percorsi e sui risultati.

Contatti: L’accesso alle case rifugio non avviene direttamente dal pubblico (gli indirizzi sono segreti per sicurezza). È necessario rivolgersi prima a un Centro Antiviolenza o alle forze dell’ordine/servizi sociali, che valutano la necessità di inserimento protetto e attivano la procedura. Dunque, in caso di emergenza rivolgersi subito a un CAV o chiamare il 1522: se la situazione è critica, il CAV provvederà a trasferire la donna e gli eventuali figli in una casa di accoglienza sicura, coordinandosi con la rete regionale. Le case rifugio in Sicilia garantiscono una reperibilità 24 ore su 24 per accogliere nuove ospiti segnalate. Tutte le spese di soggiorno nella casa (vitto, alloggio, assistenza) sono a carico dei progetti finanziati e quindi nulla è dovuto dalla donna ospitata.

Sito web ufficiale: Regione Siciliana – Contributi a CAV e Case di Accoglienza - Link: regione.sicilia.it (Avviso regionale 2024 citato: “Concessione di contributi ai Centri antiviolenza e alle strutture di accoglienza ad indirizzo segreto”). Per informazioni, ci si può rivolgere al Dipartimento Famiglia, Servizio Pari Opportunità (Assessorato della Famiglia) o consultare il sito del 1522 per dettagli sui centri presenti in Sicilia.

"Reddito di Libertà" per donne vittime di violenza

Descrizione: Il Reddito di Libertà è una misura di sostegno economico rivolta a donne vittime di violenza, ideata per favorirne l’indipendenza economica e l’emancipazione da situazioni di abuso. In Sicilia, l’Assessorato regionale della Famiglia ha finanziato questa misura anche nel 2024, con un avviso pubblico finalizzato a garantire, per un determinato periodo, una fonte di reddito stabile alle donne che hanno subito violenza e si trovano in condizioni di povertà. L’obiettivo è aiutare concretamente queste donne a ricostruirsi una vita autonoma, mettendole nelle condizioni di sostenere le spese di base (casa, utenze, etc.) durante il percorso di fuoriuscita dalla violenza.

Destinatari: Donne vittime di violenza domestica o di genere, seguite dai Centri Antiviolenza o ospitate in Case Rifugio, che versano in una situazione di disagio socio-economico. Generalmente è richiesto che la donna abbia intrapreso un percorso certificato di uscita dalla violenza (ad esempio presa in carico da un CAV con progetto personalizzato) e si trovi in stato di bisogno economico (ISEE basso o assenza di reddito proprio). La misura può riguardare anche donne con figli minori o disabili a carico, per sostenere l’intero nucleo nel reinserimento sociale. Vi è un limite di età (18-67 anni, in linea con l’età lavorativa) e l’incompatibilità con il Reddito di Cittadinanza/Assegno di Inclusione se già percepito per le stesse finalità.

Attività offerte: Concessione di un contributo economico straordinario, fino ad un massimo di 10.000 € annui per ciascuna donna beneficiaria. Il contributo viene erogato a sportello, in quote periodiche (ad esempio mensili) per la durata di circa 12 mesi. Esso può coprire spese essenziali per l’autonomia, tra cui: canone di affitto di una nuova abitazione, utenze domestiche (attivazione e bollette di luce, acqua, gas), polizze assicurative, spese per formazione lavoro o per i figli, e altre necessità individuate nel progetto personalizzato. L’erogazione viene effettuata secondo un progetto definito tra servizi sociali/CAV e destinataria, in modo da assicurare che il denaro sia finalizzato al raggiungimento di obiettivi di indipendenza (es. mantenere un’abitazione sicura, avviare un’attività lavorativa, ecc.). La misura è una tantum per favorire la ripartenza, e non costituisce un sussidio indefinito.

Ente gestore: Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia e Politiche Sociali, in collaborazione con i Comuni e i Centri Antiviolenza. L’avviso pubblico viene emanato dal Dipartimento Famiglia e prevede uno stanziamento (ad esempio, nel 2024 circa 236 mila euro complessivi). I Comuni, d’intesa con i CAV o le Case Rifugio accreditate presso la Regione, presentano progetti personalizzati per le donne ammesse e ricevono dalla Regione i fondi necessari. In pratica, il Comune di residenza (o il Comune capofila del distretto/ambito) funge da ente attuatore: raccoglie la documentazione della donna (in sinergia col CAV che la segue), propone il piano di spesa e, una volta approvato e finanziato dalla Regione, eroga mensilmente il contributo alla beneficiaria. La Regione supervisiona la misura attraverso i propri uffici e richiede la rendicontazione delle somme. Questa sinergia istituzionale garantisce il corretto utilizzo del sostegno e il collegamento con il percorso di fuoriuscita dalla violenza.

Contatti: Il Reddito di Libertà viene attivato tramite bandi a sportello periodici. L’ultimo Avviso (2024) è stato pubblicato dalla Regione a settembre, con presentazione delle istanze nel mese di ottobre. Le donne interessate devono rivolgersi al Centro Antiviolenza che le segue o ai Servizi Sociali del proprio Comune, che si occuperanno di inoltrare la richiesta di adesione al programma regionale. Informazioni e aggiornamenti sugli avvisi futuri possono essere ottenuti consultando il portale della Regione Siciliana – sezione “La Regione Informa” (area pari opportunità) o contattando il Dipartimento Famiglia – Servizio Pari Opportunità. Inoltre, i Centri Antiviolenza locali sono informati sui tempi e modi di attivazione della misura e possono assistere le potenziali beneficiarie nella predisposizione della domanda.

Sito web ufficiale: Regione Siciliana – “Reddito di libertà”

Link: regione.sicilia.it (comunicato stampa regionale del 5/9/2024). Ulteriori dettagli disponibili presso l’URP dell’Assessorato Famiglia o sul sito del proprio Comune alla sezione Politiche Sociali, quando la misura è attiva.

Disabilità (Servizi per persone con disabilità)

Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)

Descrizione: L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è un servizio sanitario e socio-assistenziale che garantisce cure e supporto direttamente a casa del paziente, attraverso l’intervento coordinato di diverse figure professionali. Questo modello assistenziale mira ad assicurare in modo continuativo prestazioni sanitarie (mediche, infermieristiche, riabilitative) e socio-assistenziali (cura della persona, fornitura pasti, aiuto domestico) al domicilio dell’utente. L’ADI è deputata a soddisfare bisogni complessi di persone non autosufficienti a domicilio, con l’obiettivo di mantenerle nel proprio ambiente di vita il più a lungo possibile, favorendo il recupero delle capacità residue e supportando i familiari nei compiti di cura. In sintesi, è un servizio gratuito che porta l’ospedale a casa, evitando ricoveri impropri e migliorando la qualità di vita del malato.

Destinatari: Persone di qualsiasi età in condizioni di salute fragili, che necessitano di assistenza continuativa pur non dovendo restare ospedalizzate. In particolare: pazienti affetti da patologie croniche invalidanti (es. insufficienze cardiache o respiratorie gravi, malattie neurodegenerative, esiti di ictus), persone con disabilità gravi o non autosufficienti che richiedono interventi sanitari programmati, pazienti oncologici in fase avanzata o terminale che desiderano essere curati a domicilio. Non vi sono limiti di reddito (il servizio è garantito dal SSN) né di età. L’ammissione all’ADI avviene sulla base di una valutazione medica: è necessario che le condizioni cliniche siano stabili compatibilmente con il trattamento a domicilio e che vi sia la presenza di un caregiver familiare o assistente in grado di collaborare.

Attività offerte: L’ADI eroga un insieme integrato di prestazioni a domicilio, definite in un Piano Assistenziale Individuale (PAI) su misura. Tra le principali attività offerte vi sono:

Assistenza medica programmata: visite domiciliari periodiche del medico di base o di specialisti dell’ASP per monitorare lo stato di salute e adeguare le terapie.

Assistenza infermieristica domiciliare: interventi infermieristici a domicilio (medicazioni di lesioni, gestione cateteri, flebo-terapia, terapie iniettive, monitoraggio parametri, ecc.) secondo la frequenza necessaria.

Riabilitazione e fisioterapia a domicilio: sedute di fisiokinesiterapia per pazienti con esiti invalidanti, terapie occupazionali e logopediche, fornitura di ausili protesici e addestramento al loro uso, finalizzati a recuperare o mantenere le funzionalità e l’autonomia residua.

Aiuto personale e domestico: l’aspetto “integrato” include, nei limiti del PAI, anche prestazioni socio-assistenziali come l’igiene personale dell’assistito, il supporto nell’alimentazione (anche attraverso pasti a domicilio se previsti), piccole commissioni o governo dell’ambiente domestico, in collaborazione con i servizi sociali comunali.

Cure palliative domiciliari: per pazienti terminali, équipe dedicate assicurano il controllo del dolore e dei sintomi, il supporto psicologico al malato e ai familiari, in collegamento con le U.O. di Cure Palliative/Hospice dell’ASP.

Tutte le prestazioni sono erogate da personale qualificato dell’ASP o da cooperative accreditate, in modo gratuito (coperte dal Servizio Sanitario Regionale). La durata del servizio è temporanea e viene rivalutata periodicamente dall’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) dell’ASP, che può prorogarla finché necessario al raggiungimento degli obiettivi di cura.

Ente gestore: ASP Palermo – Unità Operative Domiciliari. L’ADI fa parte dei Livelli Essenziali di Assistenza erogati dal Servizio Sanitario Regionale sotto la supervisione dell’Assessorato della Salute. A livello locale, è gestita dall’ASP (Dipartimento Cure Primarie) attraverso i Distretti Sanitari di Palermo e provincia. L’ASP di Palermo ha recentemente riorganizzato l’ADI per adeguarla alle linee guida nazionali e PNRR (COT e infermiere di famiglia). In ciascun Distretto sanitario vi è un’équipe ADI che include medico coordinatore, infermieri domiciliari e fisioterapisti, ed è integrata con i servizi sociali dei Comuni (per la componente assistenziale). Alcune attività possono essere affidate a enti esterni accreditati ma sempre sotto controllo ASP. L’ente finanziatore è la Regione (attraverso il Fondo Sanitario Regionale).

Contatti: Per attivare l’ADI è necessaria una richiesta (proposta) del Medico di Medicina Generale (medico di famiglia) o del medico ospedaliero in caso di dimissione protetta. Il medico compilerà l’apposita scheda per ADI e la invierà al P.U.A. (Punto Unico di Accesso) del Distretto Sanitario ASP competente. In alternativa, anche i servizi sociali comunali o altri sanitari possono segnalare il caso, ma è sempre richiesta la formalizzazione tramite il medico curante. Dopo la segnalazione, l’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) dell’ASP valuta a domicilio le condizioni dell’utente e predispone, se ne ricorrono i presupposti, il Piano di Assistenza.

Per attivare il servizio a Palermo città: rivolgersi al PUA del Distretto Sanitario di appartenenza (es.: Distretto 42 per residenti a Palermo centro – Via Giorgio Arcoleo 25, tel. 091-7033313). In provincia, contattare il PUA del Distretto ASP del proprio comune (es. Distretto 36 Termini Imerese, Distretto 37 Cefalù, ecc. – recapiti sul sito ASP).

In generale, per informazioni: ASP Palermo – U.O. Cure Domiciliari tel. 091-7033150, oppure numero unico Centrale Operativa Territoriale (COT) 091-7034186 attivo per coordinare le cure domiciliari. È possibile anche chiedere del servizio ADI tramite il centralino ASP Palermo 091-7031111.

Sito web ufficiale: ASP Palermo – Assistenza Domiciliare Integrata Link: asppalermo.org (descrizione dettagliata del servizio, modalità di accesso e contatti utili). Inoltre, sul sito del Ministero della Salute è presente una sezione dedicata alle cure domiciliari per approfondimento normativo.

Assegno per Disabili Gravissimi (Fondo per la disabilitò gravissima)

Descrizione: Contributo economico mensile (assegno di cura) destinato alle persone in condizioni di disabilità gravissima, per favorirne l’assistenza a domicilio. La Regione Siciliana impegna mensilmente ingenti risorse attraverso il Fondo regionale per la disabilità e la non autosufficienza, al fine di garantire il pagamento regolare del beneficio economico alle persone con disabilità gravissime. Ad esempio, per il mese di gennaio 2025 sono stati stanziati oltre 17 milioni di euro dall’Assessorato regionale della Famiglia e Politiche Sociali per questo scopo. Tali fondi vengono ripartiti alle ASP provinciali in base al numero di aventi diritto censiti, assicurando una copertura uniforme sul territorio regionale.

Destinatari: Persone non autosufficienti con disabilità gravissime, come definite dalla normativa nazionale e regionale (ai sensi dell’art.3 del D.M. 26/09/2016). Rientrano in questa categoria i soggetti affetti da gravissime compromissioni funzionali (ad esempio: dipendenza vitale da supporti respiratori o nutrizionali, stato vegetativo, gravissime disabilità motorie o cognitive) tali da richiedere assistenza continua. Il beneficio è destinato al nucleo familiare/caregiver che assiste il disabile gravissimo al proprio domicilio, in presenza di un “patto di cura” formalizzato con l’ASP.

Attività offerte: Erogazione di un assegno di cura mensile il cui importo è determinato annualmente in base alle risorse disponibili e al numero di beneficiari (orientativamente nell’ordine di qualche centinaio di euro al mese per ciascun avente diritto, fino a coprire i costi dell’assistenza domiciliare). Il contributo è finalizzato a sostenere la famiglia nelle spese di cura (assistenza personale, acquisto di ausili, terapie domiciliari ecc.) e ad evitare, ove possibile, il ricorso all’istituzionalizzazione in strutture. L’erogazione è periodica e continuativa, subordinata alla permanenza della condizione di disabilità gravissima e all’effettiva assistenza a domicilio garantita dal caregiver.

Ente gestore: Regione Siciliana – Assessorato Famiglia e Politiche Sociali, in coordinamento con l’Assessorato alla Salute. La misura è finanziata con il Fondo Nazionale e Regionale per la Non Autosufficienza e attuata tramite le ASP (Aziende Sanitarie Provinciali). In provincia di Palermo, l’ASP Palermo provvede alla presa in carico dei pazienti gravissimi e all’erogazione dell’assegno, su fondi trasferiti dalla Regione. L’Assessorato regionale emana annualmente circolari/avvisi per l’aggiornamento della “Banca Dati dei Disabili Gravissimi” e per l’ammissione al contributo, curando la programmazione e il monitoraggio.

Contatti: La persona interessata (o un familiare) deve presentare apposita istanza presso il PUA (Punto Unico di Accesso) dell’ASP competente per il territorio di residenza, allegando la documentazione sanitaria richiesta. L’ASP di Palermo, tramite l’Unità di Valutazione Multidisciplinare, accerta la sussistenza delle condizioni di disabilità gravissima e comunica alla Regione gli esiti per l’inserimento in graduatoria. Le domande possono essere presentate in qualsiasi momento dell’anno, presso il PUA del Distretto socio-sanitario di residenza.

Per informazioni: ASP Palermo – Coordinamento Disabili Gravissimi, Via Pindemonte 88 (Pad.20), Palermo, tel. 091-7033157,

email: [email protected]. In alternativa, contattare il Dipartimento regionale Famiglia (Servizio 7 – Fragilità e Povertà,

email: [email protected]).

Sito web ufficiale: Regione Siciliana – Banca Dati Disabili Gravissimi - Link: regione.sicilia.it (contiene aggiornamenti sul numero di beneficiari e riferimenti normativi).

Buono Socio-Sanitario per anziani non autosufficienti e disabili gravi

Descrizione: Buono socio-sanitario è un intervento innovativo introdotto dalla Regione Siciliana (L.R. 10/2003) a sostegno dei nuclei familiari che accudiscono in casa persone non autosufficienti (anziani ultra65enni o disabili gravi). Consiste in un’erogazione finanziaria periodica, alternativa al ricovero in strutture residenziali, finalizzata a supportare le famiglie nei compiti di cura. In pratica, è un contributo economico riconosciuto alla famiglia per acquistare servizi di assistenza domiciliare socio-sanitaria o per compensare le attività di accudimento svolte dal caregiver familiare, evitando l’istituzionalizzazione dell’utente.

Destinatari: Nuclei familiari residenti in Sicilia che al proprio interno comprendono anziani non autosufficienti o persone con disabilità grave (non rientranti tra i “gravissimi”). Generalmente, per disabile grave si intende un soggetto riconosciuto ai sensi dell’art.3 comma 3 della L.104/92, bisognoso di assistenza permanente, mentre per anziano non autosufficiente si intende un ultrasessantacinquenne con gravi limitazioni dell’autonomia. Ulteriore requisito è spesso un tetto ISEE familiare (stabilito nei bandi attuativi) per individuare le situazioni di maggiore bisogno. Non possono cumulare il buono le famiglie che già usufruiscono per lo stesso assistito di altre analoghe provvidenze regionali (es. assegno disabili gravissimi) o di ricovero in strutture a totale carico pubblico.

Attività offerte: Erogazione di un buono economico (voucher) con cadenza annuale o semestrale. L’importo viene determinato in base alle risorse disponibili e al numero di aventi diritto nel Distretto socio-sanitario di appartenenza, generalmente con un valore pro capite che può variare (in passato compreso indicativamente tra circa 300 € e 900 € annui a famiglia, in funzione dell’ISEE e della gravità). Il buono è impiegabile per: compensare il caregiver familiare; acquistare prestazioni domiciliari socio-sanitarie da enti accreditati a libera scelta della famiglia (es. assistenza domiciliare integrativa, servizi di sollievo). L’obiettivo è sostenere la permanenza a domicilio dell’anziano o disabile, migliorando la qualità di vita dell’assistito e alleggerendo il carico assistenziale della famiglia.

Ente gestore: Regione Siciliana – Assessorato Famiglia e Politiche Sociali (Dip. Famiglia), in collaborazione con i Distretti Socio-Sanitari. Il finanziamento proviene dal Fondo regionale per la disabilità e non autosufficienza (integrato da fondi nazionali L.328/2000 e FNA). La programmazione e i criteri sono definiti a livello regionale, mentre l’attuazione avviene tramite i Distretti socio-sanitari (aggregazioni di Comuni e ASP). Ogni Distretto pubblica annualmente un Avviso Pubblico per raccogliere le istanze e stilare la graduatoria locale degli aventi diritto, secondo le direttive regionali. Nel Distretto di Palermo (D42, Comune capofila Palermo) il buono socio-sanitario è gestito dal Settore Servizi Socio-Assistenziali del Comune in accordo con l’ASP Palermo – UVM, ma il finanziamento e la regolamentazione sono di fonte regionale.

Contatti: L’iter per ottenere il buono prevede la presentazione di domanda in risposta all’Avviso del proprio Distretto Socio-Sanitario (presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune capofila o del Comune di residenza). Di solito i bandi vengono emessi annualmente (o a cadenza stabilita) e diffusi tramite i siti web comunali. A Palermo, le informazioni possono essere richieste alla Direzione Politiche Sociali del Comune (Via Garibaldi 26, tel. 091-7404263) o all’Ufficio Piano del Distretto 42. Per indicazioni di carattere generale a livello regionale, ci si può rivolgere al Dipartimento Famiglia – Servizio 7 Fragilità (tel. 091-7074393, email: [email protected]) che cura il coordinamento di questi interventi.

Sito web ufficiale: Regione Siciliana – Dipartimento Famiglia (Servizio 7) - Link: regione.sicilia.it (sezione in cui rientra il buono socio-sanitario tra le competenze). Inoltre, i siti dei Distretti socio-sanitari (es. Comune di Palermo per D42) pubblicano gli avvisi annuali con moduli e istruzioni.

Per ulteriori informazioni

+39 091 6115048